Con un’ultima pronuncia del 03.05.2019 n. 11739 la Corte di Cassazione ha riconosciuto come “ai fini della configurabilità del mobbing l’elemento qualificante, che deve essere provato da chi assume di avere subito la condotta vessatoria, va ricercato non nell’illegittimità dei singoli atti bensì nell’intento persecutorio che li unifica”. Il caso trattato dalla Corte di Appello…
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